Monday, August 18, 2003

ore 2 e 11 del mattino, attraverso la frontiera della spagna. nell’autogrill voci diverse a quelle che ho ascoltato finora. accanto a me un’abuela gentile, mi ritrovo a dire 2 o 3 parole in questa lingua calda e familiare che pero` non conosco abbastanza, lei ride quasi sottovoce, di cuore, e rido anch’io.
ore 10, da valencia piano piano e con qualche ora di ritardo ci avviciniamo verso granada. penso al primo contatto con un paese nuovo, all’emozione che mi provoca questo primo impatto… con un paese che infine non e` tanto diverso da tanti altri, ma allo stesso tempo mi dischiude la sua unicita` nei meravigliosi simboli che racchiudono in se` l’essenzialita` (o cio` che tu finora hai collegato nel tuo cervello semplice con l’essenzialita`) del luogo. insomma e` come quando alain de boutton descriveva l’emozione dell’esotico. nel senso di cio` che e` diverso dall’abitudine… che si manifesta nelle piccole differnze simboliche al momento stesso dell’arrivo (paragonabile a una nascita, quando ancora l’essere non si abitua, non prende per scontato)… i due puntini sulle ö in olanda per esempio, insomma quel sott’inteso per qli altri ma nuovo per te… cioe` rappresentanti di un mondo fino ad ora racchiuso e distanziato da schermi e testi e contesti… mai vissuto in carne ed ossa…
entonces… mi ritrovo di fronte a quella piccola onda che galleggia come per salutare la N di españa, e la figurina sbiadita di un toro che si scolla da un finestrino di un camion di trasporti… e quello che per loro e’ banale per me in questo istante preciso ritiene quella sua musicalita’ originale. sevilla cordoba malaga cadiz murcia andalucia. andalucia!

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